L'origine del “Formaggio di Fossa” risale ai tempi del medioevo, quando le popolazioni che vivevano sugli Appenini, stanche di essere saccheggiate dei loro raccolti e formaggi dagli eserciti stranieri che passavano, iniziarono a scavare delle fosse in cui nascondere il formaggio.
Per caso così scoprirono che non solo le fosse preservavano i formaggi dalle truppe degli invasori ma che il sapore delle forme migliorava notevolmente assumendo i profumi della fossa stessa grazie al microclima che si crea al suo interno.
Procedimento
Le caciotte vengono avvolte in teli bianchi e riposte in fosse di tufo a forma di fiaschi, profonde circa 3 metri per due di diametro. Prima di essere riempite vengono pulite bruciando paglia e sterpi quindi rivestite di paglia e canne per favorire la sgocciolatura del siero ed evitare il contatto dei formaggi con le pareti della fossa. Dopo aver stivato i sacchi dei formaggi nelle fosse esse vengono chiuse con coperchi di legno. All’interno delle fosse la temperatura è di 20° c. e l’umidità si aggira intorno all’80-90 per cento. I formaggi vengono chiusi nelle grotte per 90 giorni ad agosto e secondo la tradizione le fosse vengono aperte il giorno di Santa Caterina, il 25 novembre, giorno in cui le vie di Sogliano al Rubicone si riempiono del fragrante odore del pecorino di fossa.
Ingredienti: Latte di pecora, caglio, sale. Conservanti: Assenti Coloranti: Assenti Caratteristiche: Forma irregolare, pasta morbida e cremosa, sapore deciso, ricco di profumi caratteristici. Stagionatura: 6 mesi minimo. Scadenza: 120 gg. Conservazione: +4/8 °C. Abbinamenti: Servire come antipasto insieme a insaccati o con miele di “Melata” o di “Stachys” per esaltarne il sapore. Consigli: Aprire il sottovuoto 4/5 ore prima di utilizzare il prodotto.
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