Zona di Produzione: Cingoli (Mc) loc. Colognola mt 450 s.l.m. Uve: Lacrima di Morro d ’Alba Vendemmia: a mano in cassetta Vinificazione: fermentazione in acciaio a temperature controllate Affinamento: 9 mesi in barriques su fecce nobili e 3 mesi in bottiglia Colore: impenetrabile,rosso porpora intenso con riflessi viola Odore: sentori tipici di rosa e viola con note di frutta rossa dolce e sensazioni più nascoste di spezie e cioccolato Sapore: vino fresco, asciutto, leggermente tannico Abbinamenti: salumi, formaggi di corta stagionatura, cacciagione e lasagne al ragù Temperatura di servizio: servire a 18°C
CURIOSITA' VITIGNO AUTOCTONO "LACRIMA DI MORRO D'ALBA"
STORIA
Grazie al riconoscimento della denominazione di origine controllata, definita nel 1985 , questo vino ha potuto continuare e consolidare la sua qualità , da allora sempre migliorata fino ai nostri giorni. Se non fosse stata per la tradizione e l’orgoglio di alcune cantine del territorio di Morro d’Alba , tutti i ceppi di vitis vinifera coltivati con vitigno Lacrima sarebbero stati espiantati a favore di altri. Il Vino è conosciuto da tempi remoti: la prima citazione storica riguardante i vini di Morro d’Alba l’abbiamo grazie a Federico Barbarossa, che già nel 1167, durante l’assedio di Ancona, scelse le mura di Morro d’Alba come dimora e riparo. Gli abitanti furono costretti a cedere all’imperatore le cose più buone e prelibate, tra cui il famoso succo d’uva di Morro d’Alba. PRODUZIONE
Coltivata su terreni collinari argillosi/sabbiosi, ricchi di minerali molto permeabili e profondi, esclusi quelli di fondovalle. Oltre al terreno, a concorrere nella buona riuscita della Lacrima, c’è anche un fattore climatico: ha bisogno di una buona insolazione, escursione termica favorevole e un adeguata ventilazione.
Passo importante è stato quello di cambiare gran parte del sistema di impianto e di coltivazione, visto che la maggior parte degli impianti aveva come tradizione quello di “maritare” la Lacrima a un tutore vivo e cioè a un albero, come l’acero, l’olmo, oppure a dei pali di legno. Infatti, si è passati a un sistema di allevamento più moderno come quello a Guyot oppure al più semplice cordone speronato.
Il suo nome deriva dal fatto che l’acino arrivato a completa maturazione comincia a lacrimare gocce del suo succo contenuto.
Da appena 1 ettaro (nel 1985) la sua area coltivata è arrivata a circa 102 (nel 2000), mentre la piccola schiera di produttori entusiasti di questo vino continua a crescere. Questi ultimi stanno sperimentando la macerazione carbonica e la vendemmia tardiva, riducendo in vinificazione il contatto con le bucce, nonché l'appassimento. DESCRIZIONE DEL VINO
La Lacrima di Morro d’Alba è un vino fresco, che va consumato nel giro di due massimo tre anni, per poter cogliere tutte le sue caratteristiche migliori. Si presenta con un colore rosso rubino intenso, con qualche riflesso porpora nei vini più giovani e abbastanza consistente. L’olfatto è vinoso, floreale, fruttato e leggermente speziato, dove si possono riconoscere sentori di violetta, geranio, lamponi, fragoline di bosco, mirtilli, e la leggera speziatura dei chiodi di garofano. Al gusto è secco, caldo, abbastanza morbido, fresco e con tannini giovani che si fanno sentire. Vino comunque di una buona struttura, abbastanza equilibrato perché tendente dalla parte delle durezze grazie alla buona dose di acidità, alla fine chiude con un buon ritorno floreale e fruttato percepiti all’olfatto.
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